Il contesto socio-economico in cui viviamo è dinamico, in continuo mutamento e richiede il massimo dei risultati, con il minor sforzo possibile; di conseguenza, il settore dell’occupazione è diventato più selettivo e richiede personale sempre più specializzato e qualificato.
Tuttavia, la mera nozione teorica non è sufficiente per sviluppare un’identità lavorativa completa e strutturata: è necessaria (se non indispensabile) la sua applicazione pratica. In altre parole, “se lo sai, dimostrami di saperlo”.
L’apparato educativo e formativo di oggi, deve quindi incentrarsi su 3 elementi-cardine:
- CONOSCENZE
- ABILITÀ
- COMPETENZE
Nonostante essi rientrino nello stesso ambito tematico, indicano tre universi di significati distinti, ma interdipendenti fra loro.
CONOSCENZA
Con riferimento al termine “CONOSCENZA”, si va ad indicare l’assimilazione teorica e consapevole di un contenuto o una nozione, finalizzata allo sviluppo culturale e/o professionale della persona.
Ѐ in questo ambito che comincia a formarsi il “bagaglio culturale” di ognuno: una componente che va “coltivata” e che cresce con noi per tutta la vita.
Ovviamente, non acquisiamo conoscenze per tenerle chiuse nel nostro “cassetto” della memoria: ogni informazione che apprendiamo è finalizzata al raggiungimento di uno scopo da parte nostra.
“Voglio imparare a fare…” è questo ciò che ci mettiamo in testa, quando iniziamo un percorso formativo di qualsiasi genere.
ABILITÀ
Ed è proprio questa la fase in cui entrano in gioco le “ABILITÀ”, ovvero la messa in pratica, la concretizzazione di ciò che abbiamo appreso teoricamente. Arrivare alla padronanza completa di un’abilità non è affatto facile: occorre esercizio, esperienza ma, soprattutto, bisogna partire col “mettersi alla prova”.
Imparare “sul campo” è sicuramente efficace, ma non è tutto: come affermato in precedenza, occorrono delle basi teoriche su cui appoggiarsi per costruire la nostra “identità professionale”.
COMPETENZA
La commistione proporzionata di questi due elementi, dà origine ad un terzo prodotto: la COMPETENZA.
Si tratta di una struttura complessa che, oltre a racchiudere e combinare tra loro saperi ed abilità, attinge dalla nostra personalità e dalle nostre attitudini, trasformandole e creandone di nuove.
Un susseguirsi di studiosi ed esperti in materia, ha dato diverse definizioni di competenza, nel corso dei secoli: dal semplice “saper fare”, siamo passati ad associare una competenza allo svolgimento di una performance, tenendo conto delle risorse impiegate e dei suoi risultati ed effetti.
Un altro approfondimento di questo termine, la sintetizza come il comportamento di un individuo in relazione ad un problema inatteso, comprendendo la sua analisi, la formulazione ipotetica di soluzioni e il raggiungimento di quella più adatta.
Essere “competenti” in un determinato ambito, quindi, implica sicuramente di possedere la consapevolezza pragmatica e teorica del settore in questione e la loro compenetrazione in un rapporto simbiotico e reciproco, ma non solo.
Quanto siamo disposti ad “imparare ad imparare”? La nostra mente e la nostra visione del mondo sono abbastanza “malleabili”? Sono disposte a farci cambiare idea, opinione? Sono pronte ad approcciarsi agli altri in maniera empatica?
Sia chiaro: il “chi siamo”, il “come siamo” e le nostre peculiarità identitarie che ci distinguono dagli altri, non vanno mai accantonate o soffocate. Una competenza si può acquisire e padroneggiare, solo partendo da una cooperazione attiva con i nostri elementi caratteriali e personali.
L’obiettivo finale? Sintetizzare le “nostre” competenze, adattabili e versatili in ogni ambito: la nostra “arma segreta” per farci spazio nella “giungla” del lavoro di domani.