« Credo che molta felicità sia agli uomini che nascono dove si trovano i vini buoni »
Questo diceva il grande Leonardo Da Vinci, ma come possiamo degustare un vino per capire le qualità e le differenze sul mercato?
Sicuramente un corso per degustare il vino è quello che ci vuole per entrare nel mondo del tanto amato “nettare di Bacco” e attivare fino in fondo tutti i nostri 5 sensi.
VISTA: INIZIA TUTTO DAGLI OCCHI
Qualsiasi analisi comincia con l’osservazione dell’aspetto visivo e degustare il vino non fa eccezione.
Per osservare correttamente il vino, è necessario inclinare il bicchiere di 45° sotto una luce naturale o bianca.
Il colore del vino può già dirci qualcosa sull’età: lo spettro cromatico va infatti a scurirsi nel tempo nel caso dei vini bianchi e va al contrario a sbiadire nei vini rossi.
Pertanto, un vino bianco con un colore tendente al verde può essere catalogato come vino giovane, mentre con un sottotono dorato siamo in presenza di un vino invecchiato.
Coi vini rossi invece avremo una gradazione tendente al viola coi vini più giovani e un sottotono ambrato nei vini più vecchi.
Osserviamo anche l’effervescenza o perlage del vino e la densità.
Questi due aspetti non sono da considerare sempre e comunque, ma è necessario distinguere quale tipo di vino abbiamo davanti.
L’effervescenza, o perlage, infatti si esamina nel caso dei vini frizzanti: per un vino di maggior qualità, è consigliabile una grana delle bollicine molto piccola e una velocità di risalita delle stesse piuttosto lenta.
Facendo roteare il bicchiere nel tipico gesto dell’intenditore, osserviamo la densità del vino e distinguere tra i vini più corposi e quelli più fluidi.
OLFATTO: QUANDO ANDARE A NASO per degustare il vino
L’eleganza di un buon vino, si sa, sta anche nella sua profumazione e si sente.. al naso!
Le note olfattive toccano varie sfumature: possiamo trovare quelle fruttate o quelle floreali, passando per vini più sofisticati, eterei o speziati.
Gli odori dei vini si suddividono in tre categorie legate direttamente alle loro origini:
- Odori primari: derivano direttamente dalla composizione dell’uva
- Odori secondari: sono dati dalle reazioni chimiche della fermentazione
- Odori terziari: creati con l’affinamento (presi dal contenitore utilizzato o dati dall’invecchiamento)
GUSTO: LA BILANCIA DEI 6 ELEMENTI
La percezione al palato è data dall’opposizione tra durezza e morbidezza e dalla rilevazione di alcune sostanze presenti nella composizione.
A rendere un vino più duro concorrono i sali minerali, gli acidi e, nel caso dei vini rossi, il tannino, che contribuisce ad un gusto asciutto grazie alle sue capacità astringenti.
La sensazione vellutata di morbidezza la danno invece l’alcol, il glicerolo e, nel caso dei vini dolci, lo zucchero.
La combinazione di questi 6 elementi definisce il gusto di un vino.
UNA QUESTIONE DI TATTO
Per quanto concerne il tatto, degustare il vino regala tendenzialmente 5 tipi di percezione:
- Termica: legata alla temperatura
- Pseudo calore: conferita dall’alcol
- Astringente: sensazione di secchezza data dal tannino
- Pungente: tipica dei vini frizzanti e degli spumanti
- Consistente: derivata dall’estratto
UDITO: IL METODO SONOR WINES per degustare il vino
Una recente tecnica innovativa brevettata in America, il metodo Sonor Wines, sostiene la possibilità di ottenere una maggiore qualità del vino se al processo di vinificazione viene accompagnato l’uso di vibrazioni date da musica di vario tipo: Mozart, Bach e Vivaldi ma anche jazz, pop, R&B, rap e musica elettronica.
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di Veronica Giannelli