L’utilizzo dello strumento “Filtri” in Excel è senza dubbio molto frequente, ad ogni livello di competenza.
In molti anni di docenza, quello che riscontro spesso è come gli utenti non abbiano un’idea precisa di quale sia la logica alla base del sistema di filtraggio e più in generale delle interrogazioni vero le tabelle dei fogli.
Scopriamo insieme come filtrare aritmeticamente un database, il “VERO” il “FALSO” e l'”OPERATORE DOPPIO UNARIO“. Ci sarà molto utile quando dovremo applicare sistemi idi formule più complesse che si basano su quella che vedremo essere una logica interrogazione di “AND” di “OR” o di combinazioni di entrambe. Per l’esercizio utilizziamo il file disponibile cliccando quiApriamo il file:
Il file è un semplice esempio di database di anagrafiche reso ovviamente anonimo.
Immaginiamo di dover individuare quali siano i Maschi senza ricorrere allo strumento filtro automatico tranne che per un eventuale ultimo passaggio. Ricordiamo che lo scopo di questo tutorial non è altro quello di far capire all’utente quale sia il processo logico che si mette in atto ogni volta che usiamo i filtri o selezioni criteriali.
VERO e FALSO
Il concetto logico di “VERO” e “FALSO” è determinante per avere un’idea compiuta della nostra analisi.
Spesso gli utenti rimango sorpresi dallo scoprire che all’interno delle celle di Excel possono essere impiegate formule che possono produrre un risultato prima logico e di riflesso di carattere aritmetico.
Scriviamo in una cella qualsiasi la formula =3>2. Potrebbe sembrare una formula incompleta, ma il risultato è compiuto e sarà “VERO”, mentre sarebbe “FALSO” se scrivessimo la formula =3=4.
Il foglio di calcolo, di fronte ad una uguaglianza o disuguaglianza, anche tra celle, non può produrre un numero come risultato, ma soltanto l’esito di un processo di valutazione logica che si concretizza in un “VERO” o “FALSO“.
Determinante è comprendere che da un punto di vista aritmetico si ha che:
- VERO assume significato aritmetico pari ad 1
- FALSO assume significato aritmetico pari a 0
Utilizzando quanto sin qui esposto, se desiderassimo sapere quanti sono i Maschi e le Femmine del nostro file potremmo scrivere le seguenti due formule in colonna E ed F:
- Nella cella E2 scrivo =A2=”M”
- Nella cella F2 scrivo =A2=”F”
I risultati non potranno che essere una sequenza di VERO e FALSO
Sappiamo che i VERO ed i FALSO sono rispettivamente associati ad i valori 1 e 0, ma talvolta, quest’ultimi, si divertono a giocare a “nascondino”.
Come posso obbligare Excel a svelare la natura numerica degli operatori logici VERO e FALSO?
OPERATORE DOPPIO UNARIO
La risposta si chiama “Operatore Doppio Unario” che viene indicato da un doppio segno meno “–“
Modifico infatti le formule e le rendo come segue, aggiungendo un doppio segno meno “–“:
Il risultato è sorprendente: in luogo dei VERO otteniamo 1 ed in luogo dei FALSO otteniamo 0.
Lasciando stare le operazioni definite su matrici che consentirebbero di abbreviare il numero delle operazioni che facciamo e che vedremo in un’altra occasione, possiamo adesso usare la semplice funzione di SOMMA per calcolare quanti siano i maschi e quanti siano le femmine.
Appare evidente come avremmo potuto risolvere questo esercizio con formule dedicate quale ad esempio la funzione CONTA.SE, ma lo scopo di questo articolo è diverso e prescinde proprio dal saltare i passaggi intermedi che portino al risultato desiderato.
La definizione dei “VERO” e dei “FALSO”, e dei rispettivi 1 e 0, è alla base di ogni sistema di interrogazione, strumento FILTRO compreso. Quando Excel a seguito della chiamata di un FILTRO nasconde delle righe mentre ne visualizza altre, usa proprio questo meccanismo per scoprire ciò che sia “VERO” e quindi da mostrare e ciò che sia “FALSO” e quindi da nascondere.
Se lo desideri adesso potrai filtrare i record in base al SESSO non più in base ai caratteri “F” o “M”, ma in base ai rispettivi 1 scelti dalle colonne “E” ed “F”. Appare chiaro che in estrema sintesi si tratta di un’apparente inutile lungo ed artificioso processo, ma non ci dimentichiamo quale sia lo scopo originario dell’articolo.
Più i criteri sono complessi è più complesso risulta l’algoritmo, ma alla base rimane il fatto che ciò che è “VERO” non è “FALSO”.
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